UTMB 2006 31/8/2006
8.51
Con un poco di fatica mi accingo a scrivere questa breve “cronaca” della gara.
Ma partiamo dalla fine ….. domenica nel pomeriggio dopo aver guardato gli ultimi arrivi e passeggiando per Chamonix ,con molta molta molta invidia guardavo circolare strani personaggi che indossavano un giubbino nero con un logo e una piccola scritta “Finischer”, questi deambulavano anche con fatica causa problemi a gli arti inferiori …… io stavo benissimo potevo correre una maratona ….. porca P.
La mia strategia di gara era molto semplice, seguire una tabella di passaggi molto tranquilla (l’obbiettivo primario era arrivare) che doveva portarmi all’arrivo in 38 ore.
A Courmayeur valutare la situazione e decidere il da farsi (continuare così, accelerare o rallentare) in base alle condizioni fisiche.
Alle 19,00 di Venerdì si parte, grande emozione, tanta gente, atmosfera di festa, i primi 8 km praticamente in piano portano alla prima salita, il Col de Voza 1650 mt (fino a qui 14 km 900 mt D+).
Si accendono le frontali, temperatura fresca, maniche corte e manicotti ciclo, tempi come da tabella.
Si scende/saliscende a Les Contamines, grande atmosfera di festa, si passa per 200/300 mt di “folla” che applaude musica ecc (25 km, tutto ok)
Inizia qui la prima vera salita il Col du Bonhomme e poi sempre in salita la.Crx de Bonhomme dopo qualche km la temperatura si abbassa notevolmente e al ristoro de La Balme a 1700 mt circa metto maglia a maniche lunghe guanti e berretto, si prosegue fino a quota 2500 (fino a qui 38 km 2550 mt D+).
Discesa parecchio fastidiosa per i continui canali d’acqua e sentiero poco marcato che richiedono molta attenzione, è notte ! si arriva al ristoro di Les Chapieux (fino a qui 44 km 2550 mt D+) tempi come da tabella.
Anche qui bella atmosfera, tifo gente ecc. piccola nota, stend pezl con cambio delle pile “gratuito”.
Si riparte con lunga strada in falsopiano passo/corsa che porta all’inizio della salita del Col de la Seigne.
Anche questa lunga salita con pendenze “normali” che porta al (54 km 3550 mt D+) confine Francia – Italia.
Nell’ultimo tratto di salita soffro un pò il freddo, …. per pigrizia non mi fermo a mettere la giacca anti vento …. tanto fra un pò si scende e la temperatura migliora …. la discesa e caratterizzata da un forte vento da dietro (almeno quello) verso la metà gelo…., mi fermo a mettere la giacca, per fare questo tolgo anche i guanti “running”, riprendo a scendere, ho freddo !!! impiego 20/30 min a riprendere la temperatura ottimale specialmente alle mani, …… inizio ad avere problemi allo stomaco ….. si arriva al ristoro sotto il rif. Elisabetta (fino a qui 58 km 3550 mt D+) tiro dritto, tanto non riesco a mangiare e bere, e fa un freddo porco, dimenticavo lungo la discesa è albeggiato ….
Dopo un falsopiano in discesa “infinito” inizia al Lac Combal una salitella da non sottovalutare che porta con 500 mt di dislivello all’ Arête Mont Favre (fino a qui 63 km 4017 mt D+).
Nella discesa successiva capisco la situazione e i fantasmi del Cromagnon si manifestano ……
devo arrivare a Courmayeur e poi si vede ….
Eccoci a Col Chécrouit (fino a qui 67 km 4042 mt D+) al ristoro bevo una coca e riparto, sono in ritardo di 15 min nella tabella (completamente ininfluente) faccio 200 mt tutto quello che ho ingerito nelle ultime 13 ore se ne va …… nonostante ciò continuo ad aver conati molto dolorosi … non avendo nulla espellere … ma tralasciamo i particolari dei prossimi 15 min …. devo arrivare a Courmayeur e poi si vede ….
La veloce e ripida discesa successiva porta alla base di Dolonne (Courmayeur fino a qui 72 km 4050 mt D+).
Penso, nessun problema, mi fermo tutto il tempo necessario, e poi si parte …. Ma i problemi anche a Courmayeur persistono non riesco a bere e mangiare, una corsa appena in tempo al bagno evita di innondare qualche concorrente e mi convince a chiedere consiglio al dottore.
Iniezione massiccia di plasil? E consiglio “mangia e bevi poco ma ad ogni ristoro” ….. riparto dopo un ora e mezza, ritardo di circa un ora dalla tabella.
Attraverso Courmayeur, dove mi intervista pure un tipo armato di microfono, si sale verso il Bertone, i primi 2 km sono in asfalto, una palla, inizia lo sterrato e ….. la crisi.
Capisco che non potendo bere e mangiare è impossibile continuare,i fantasmi del Cro riappaiono, la testa dice stop alle sofferenze ……
La gara è stupenda, l’organizzazione, il percorso, l’ambiente …. L’anno prossimo ….
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